Pet And The City

Rubrica a cura di Clementina

Mio padre sta cercando di insegnarmi il senso del denaro.
Dice che devo imparare ad amministrarmi da sola. L’idea mi pare buona… ma come spesso accade alle buone idee si scontra con un problema a monte. Che se gli do retta non posso avere tutto quello che voglio. Il vero guaio è che la nostra concezione di economia “pèttica” è moooolto diversa da quella che conoscono i nostri genitori in carne e ossa.
Per esempio: io ho parecchi amici che il lunedì, appena escono gli oggetti nuovi, si fiondano come assatanati nei vari negozi. E voi dite che i saldi di Bloomingdale, lì nel mondo reale, fanno paura? Dovreste provare a entrare nei negozi di Pet Society un minuto dopo la mezzanotte GMT del lunedì allora.
Una volta ero con Zip nel negozio di vestiti e siamo state travolte da un pet-ergumeno viola di nome Ursus che ci ha letteralmente calpestate per la smania provarsi un abito da ballerina di can can. Niente in contrario sui suoi gusti personali per carità, ma come avrebbe potuto benissimo spiegargli la mia amica Drugqueen (che di stile se ne intende), il viola della facciona faceva letteralmente a pugni con il rosso del vestito.
Questione morale? No: estetica.
Sto divagando.
Quello che volevo dire veramente è che avendo visioni diverse sull’economia, di conseguenza non sempre anche l’idea di risparmio che abbiamo noi coincide con quella di voi genitori. Vi ricordate cosa è successo poco tempo fa?
C’è gente che si era svenata per comprare una pupù colorata e zac! improvvisamente si è ritrovata nullatenente perché un’intera economia basata sul concetto di “raro” era crollata, visto che la cacchina su cui avevano investito centinaia di 4999 era di colpo inflazionata, riprodotta in migliaia di esemplari. Altro che la vostra crisi del ’29! La nostra è stata la diarrea del secolo!Comunque, e per fortuna, l’incubo è durato relativamente poco. Il famigerato Signor Sindaco ha a quel punto deciso che nessuno poteva legittimamente avere più di un certo numero di escrementi per casa (forse per ragioni igieniche prima ancora che economiche) e la petlizia è quindi passata ad espropriarli. Nuova ondata di panico -questa volta da parte di quei genitori che avevano fatto incetta di… “stallatico” - e grande sospiro di sollievo da parte di noi poveri pèttini. Vi stupite del “poveri” e del sollievo? Be’, cari miei, allora mi tocca proprio ricordarvi che in quel periodo non potevi più aprire un pacchetto regalo inviato da un amico perché dentro quasi sicuramente c’era una merdina in technicolor. E provateci voi a simulare felicità saltellando estasiati di fronte a una cacca se ci riuscite!

Questioni di prospettive si diceva.
Perché vedete, voi accumulate e stipate a più non posso, ma per noi un mooncake o un apple toffee sono solo spuntini appetitosi, mica un BOT o un fondo di investimento, e una cacca comunque la consideriate resta sempre una cacca.
E quindi mi chiedo, chi è che ha davvero il senso del denaro?